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GLI ADEMPIMENTI DELLA SETTIMANA

Emergenza sanitaria e bilanci approvati a distanza

L'emergenza sanitaria in corso ha imposto a molte imprese di adottare metodi alternativi per lo svolgimento di riunioni del CdA e delle assemblee dei soci. L'art. 106, commi 1, 2 e 7, Dl 18/2020 per l'assemblea dei soci di approvazione del bilancio (convocate entro il 31 luglio 2020) ha previsto le seguenti possibilità anche in deroga alle previsioni dello Statuto: - il voto elettronico o per corrispondenza (consultazione scritta o per consenso espresso per iscritto), nonché l'intervento all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione; - che l'assemblea si svolga, anche esclusivamente, mediante mezzi di telecomunicazione che garantiscano l'identificazione dei partecipanti, la loro partecipazione e l'esercizio del diritto di voto, ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2370, comma 4, 2479-bis, comma 4, e 2538, comma 6, codice civile; - la mancata necessità che il presidente, il segretario o il notaio si trovino nello stesso luogo.

Nota integrativa, obblighi d'informativa

L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha determinato per molte società l'interruzione dell'attività con forti ripercussioni sui risultati dell'esercizio 2020. Tale accadimento, pur essendo identificabile come un fatto successivo alla chiusura dell'esercizio 2019, potrebbe compromettere la continuità aziendale (going concern) di molte società. Con riferimento alle società di capitali che devono redigere il bilancio ai sensi dell'articolo 2423 e seguenti del Codice civile e che devono fornire adeguata informativa nella nota integrativa (cd. soggetti Oic), gli amministratori, in sede di redazione del bilancio d'esercizio, devono determinare gli effetti della pandemia effettuando una valutazione prospettica della capacità dell'azienda di continuare a costituire un complesso economico funzionante per un prevedibile arco temporale futuro, relativo a un periodo di almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio.

Bilanci0, crisi e continuità aziendale

La chiusura del periodo d’imposta 2019 e la conseguente redazione del bilancio d’esercizio, costituiscono un primo banco di prova per la valutazione del going concern alla luce di una serie di novità legislative e di prassi intervenute negli scorsi mesi. Da un lato, infatti, il c.d. codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (art. 2 del Dlgs. n. 14/2019) ha definito in maniera più netta i contorni della crisi d’impresa, ora inquadrata come « lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate» e, sulla stessa lunghezza d’onda, all’articolo 13 ha puntualmente individuato degli elementi specifici in grado di compromettere la continuità d’azienda, ossia « gli squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore, tenuto conto della data di costituzione e di inizio dell’attività, rilevabili attraverso appositi indici che diano evidenza della sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi e delle prospettive di continuità aziendale per l’esercizio in corso o, quando la durata residua dell’esercizio al momento della valutazione è inferiore a sei mesi, per i sei mesi successivi» .

COMMENTI

Enti non commerciali, tutti gli aiuti anti-crisi

Il decreto "Rilancio" riserva agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore, numerose e rilevanti novità a sostegno delle loro attività istituzionali, d'interesse generale, ma anche commerciali al pari delle imprese. La concreta applicabilità attende l'emanazione dei provvedimenti di attuazione delle varie disposizioni che potranno portare significative risorse per gli enti che saranno attenti a coglierne le opportunità.

IMU

Tributi locali, novità per la ripresa

Il decreto «Rilancio» contiene una serie di novità in materia di tributi locali. Tra le misure a sostegno del turismo si segnala l’esenzione dal versamento della prima rata Imu 2020 per gli immobili adibiti a stabilimenti balneari, alberghi e pensioni, immobili di agriturismo, villaggi turistici, campeggi, colonie, affittacamere, bed & breakfast, case vacanze. È, inoltre, previsto che non siano soggette al pagamento della Tosap o del Cosap tutte le occupazioni di suolo pubblico effettuate dal 1° maggio al 31 ottobre 2020 dai pubblici esercizi.

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